“L’uomo si è evoluto scrivendo”
Da atti del convegno “L’importanza del corsivo nei processi di apprendimento” organizzato il 8 e 29 maggio 2020 dall’IRSS Graphè –
Istituto Ricerca Scientifica sulle scritture – Scuola di alta formazione grafologica – Unica scuola di formazione in Metodo Grafomotorio©
Il corsivo lega le lettere, così come lega i pensieri.
Quando prendiamo in mano una penna, esercitiamo abilità quali la memoria, la concentrazione, la percezione spaziale, l’organizzazione, la coordinazione occhio-mano, l’input tattile e il linguaggio: la scrittura manuale, infatti, accende aree del cervello strettamente connesse all’attività del pensiero e della creatività
Si osserva, di contro, che la diffusione dei mezzi digitali corrisponde ad una diminuzione dello sforzo mnemonico, della capacità di orientarsi nello spazio e, soprattutto, delle abilità manuali. In tal modo è come se scrivessimo con la punta delle dita su una distesa di sabbia, un atto superficiale in cui un correttore automatico sostituisce le nostre capacità fonologiche, lessicali e attentive.
Le neuroscienze lo confermano. La scrittura a mano influenza l’attività cerebrale dei bambini, non solo attiva l’area motoria, ma anche il sistema linguistico, mettendo in relazione diverse aree del cervello, mentre l’attività encefalica dei bambini che digitano su una tastiera è minore o addirittura assente.
L’apprendimento del corsivo, dunque, è la faticosa conquista dell’evoluzione umana, l’atto creativo che permette di fissare sulla carta l’assoluta unicità di ciascuno di noi.
Relatori
GRAFOMOTRICISTE CIERI: Daniela Cieri, Cristina De Filippo, Rosaria De Gigli, Alessandra Lauro
MEDICO: Altomare Mauro